Un uomo passa davanti a un poster che informa i clienti che i bitcoin possono essere utilizzati in questo negozio a Tokyo il 6 gennaio 2018.
Toru Yamanaka | Afp | Immagini Getty
Martedì il fondo pensione governativo giapponese ha dichiarato che sta richiedendo informazioni su “asset illiquidi” come bitcoin, come parte della ricerca su potenziali nuovi investimenti.
Il Government Pension Investment Fund (GPIF) del Giappone, il più grande fondo pensione al mondo per patrimonio gestito in diverse classifiche, ha affermato di essere alla ricerca di “informazioni di base” su asset illiquidi diversi da quelli in cui già investe.
GPIF ha affermato che attualmente investe fondi in obbligazioni e azioni nazionali ed estere, immobili, infrastrutture e private equity. Ora sta cercando informazioni su altri beni come foreste, terreni agricoli, oro e bitcoin e su come questi potrebbero essere incorporati nel portafoglio dei fondi pensione.
Non vi è alcuna indicazione che GPIF investirà in bitcoin o altre criptovalute.
La dichiarazione di GPIF arriva pochi giorni dopo che il bitcoin ha raggiunto il massimo storico e dopo che la più grande criptovaluta del mondo ha registrato un rally di oltre il 130% nell’ultimo anno.
Questo rally è in parte dovuto al lancio degli exchange-traded fund bitcoin negli Stati Uniti quest’anno, che ha attirato afflussi di miliardi di dollari.
I fondi pensione sono stati molto cauti nell’entrare negli investimenti in criptovalute a causa della natura volatile di queste ultime. Alcuni tuttavia hanno abbassato i piedi, con il fondo pensione della Corea del Sud – il National Pension Service – che ha acquistato azioni di Coinbase lo scorso anno.
In Giappone, a febbraio il governo ha proposto una legge che, se approvata, consentirebbe ai fondi di investimento di detenere asset digitali come le criptovalute.