Bitcoin ha recentemente raggiunto nuovi massimi nel 2023, ma rimane una domanda: il mercato è troppo esteso e abbiamo raggiunto l’apice dell’entusiasmo? Possiamo ottenere informazioni su queste domande esaminando il posizionamento del mercato delle opzioni crittografiche.
Il paragone più appropriato con il quarto trimestre del 2023 è il rally che abbiamo visto nel quarto trimestre del 2020. Infatti, sovrapponendo i rendimenti di BTC per entrambi gli anni, possiamo discernere uno sviluppo narrativo sorprendentemente simile.
(Performance spot di BTC 2020 verde e 2023 arancione)
Al momento, la volatilità implicita delle opzioni (che rappresenta la scommessa di un investitore sulla futura volatilità realizzata di BTC) si aggira intorno al suo picco del 2023, principalmente guidata dall’acquisto di opzioni call. Ciò potrebbe indicare che il mercato sta già tenendo conto del potenziale esplosivo di rialzo che tutti auspichiamo.
Tuttavia, quando guardiamo indietro alla volatilità implicita di BTC negli ultimi quattro anni, essa rimane relativamente contenuta, il che implica che BTC non ha ancora dimostrato il rally esplosivo di cui è storicamente capace. Quando BTC ha registrato un’impennata nel quarto trimestre del 2020, la relativa volatilità delle opzioni ha raggiunto il picco intorno al 150%, mentre oggi si attesta a circa il 50%.
(Volatilità implicita di BTC per le opzioni “at-the-money”)
Possiamo anche fare un confronto tra la base storica dei futures di oggi e quella del 1° gennaio 2020. Allora, la base dei futures su Deribit era annualizzata al 20%, equivalente a 17 volte il tasso privo di rischio a 10 anni. Oggi la base dei futures è pari a circa il 10%, ovvero 2,4 volte l’equivalente tasso privo di rischio. Queste disparità sostanziali tra oggi e il 2020 non prevedono necessariamente prezzi spot più elevati, ma suggeriscono che il potenziale potere d’acquisto è ancora in gran parte in disparte.
Infine, è fondamentale notare che la volatilità implicita che i trader di opzioni sono disposti a pagare è strettamente legata alla volatilità effettiva che BTC sta vivendo (volatilità realizzata), che ha toccato nuovi minimi nel 2023. Questa connessione viene spesso definita rischio di varianza. Premium (VRP), ed è in ampliamento da metà ottobre. Recentemente i trader di opzioni sono stati costantemente disposti a pagare un premio significativo sulla volatilità realizzata in BTC, anticipando la possibilità di movimenti esplosivi.
(Struttura a termine della volatilità implicita di BTC “at-the-money”)
Attualmente stiamo assistendo ad un rialzo della volatilità implicita particolarmente pronunciato per il mese di scadenza delle opzioni di gennaio. Ciò riflette l’aspettativa che la Securities and Exchange Commission approverà/rifiuterà gli ETF spot su Bitcoin, provocando movimenti dei mercati.
La volatilità forward (il differenziale di volatilità implicita effettiva prezzato tra la scadenza del 29 dicembre e il contratto di gennaio) attualmente si aggira intorno al 57%, un premio di 12 punti su una volatilità realizzata a circa 30 giorni del 45%.
Questa situazione suggerisce che gli acquirenti di opzioni stanno facendo scommesse errate e troppo costose, oppure che la sostanziale volatilità di BTC non solo continuerà, ma aumenterà.