Asset alternativi
Nelle Prospettive settimanali del CIO, Jacquelyn Wang, Managing Director—NB Alternatives, spiega le tecniche del segmento di mercato evidenziando i fattori favorevoli per affiancare i General Partner
di Virgilio Chelli
3 novembre 2023 19:00
Con la domanda di co-investimento da parte dei General Partner che supera l’offerta degli investitori, potrebbero esserci interessanti opportunità di co-investimento per quei co-investitori come fornitori di liquidità, in un mercato che sta diventando sempre più illiquido. Lo sottolinea Neuberger Bermann nelle Prospettive settimanali del CIO, dedica alle opportunità nei co-investimenti di private equity e firmate da Jacquelyn Wang, Amministratore Delegato—NB Alternative. Dalla seconda metà del 2022 NB ha registrato una notevole crescita nelle opportunità di co-investimento di Equità privata che ha analizzato, presentato dai più noti gestori di fondi di private equity al mondo alla ricerca di partner che li hanno aiutato a finanziare le operazioni con un’esposizione azionaria diretta, in qualità di investitore di minoranza.
CONTESTO INTERESSANTE PER LE DINAMICHE DOMANDA-OFFERTA
Il dato è ancor più significativo se confrontato con un valore complessivo delle transazioni di capitale privato in calo del 30% nei primi sei mesi del 2023, secondo PitchBook, con una dinamica sia spiegabile dalla crescente domanda di capitale per co-investimenti da parte dei General Partner a fronte di una minore offerta di capitale da parte di un numero inferiore di co -investitori. Ma, ad avviso dell’esperta di Neuberger Bermann, queste dinamiche di domanda particolarmente e offerta rendono l’attuale contesto interessante per i co-investimenti e per i co-investitori di Private Equity, per vari fattori. Tra questi, un ruolo importante è la crescente necessità di reperire nuovo capitale azionario per l’aumento del costo del debito e le maggiori difficoltà di accesso al credito.
PREFERITI GLI INVESTIMENTI “MID-LIFE”
Questo contesto favorisce soprattutto i cosiddetti co-investimenti “mezza vita”, investimenti diretti in una società non quotata già detenuta da un fondo, implementati dopo che il Socio Accomandatario ha effettuato l’investimento iniziale. I GP stanno infatti cercando altri modi per generare liquidità per gli investitori in private equity o Limited Partner e il capitale di un co-investitore di mezza età può servire allo scopo, consentendo al GP di mantenere il controllo delle società in portafoglio più importanti e anche le strutture di capitale di debito già in essere.
L’IMPORTANZA DELL’EFFETTO DENOMINATORE
A fronte di elevata domanda di capitali per co-investimenti, si riscontra una minore offerta di co-investitori, anche perché quelli più occasionali stanno facendo un passo indietro con prospettive economiche incerte, mentre i venditori chiedono maggiori garanzie ei GP sono a loro volta alla ricerca di maggior certezza in termini di capitale, che li spinge a fare sempre più affidamento su co-investitori strategici. L’esperta di Neuberger Berman sottolinea l’importanza dell’effetto denominatore: in molti portafogli la percentuale allocata al private equity è aumentata per il calore delle valutazioni degli asset nei mercati quotati e delle distribuzioni di capitale di private equity, per cui la capacità degli gli investitori di aumentare l’esposizione è diminuita.
AUMENTATE LE OPPORTUNITÀ PER I CO-INVESTITORI PIÙ ESPERTI
Secondo Wang, queste dinamiche tecniche hanno aumentato le opportunità per i co-investitori più esperti, perché disciplina e pazienza sono importanti nell’attuale contesto. Per gli investitori con le relazioni si consolidano con molteplici GP, comprovate capacità di ricerca delle migliori opportunità e di strutturazione delle operazioni grazie a un team esperti e capacità di eseguire transazioni di mezza età, l’incertezza economica, la dislocazione dei mercati del finanziamento e la scarsità di capitale offrono notevoli opportunità di co-investimento.