Il mondo delle cripto sta vivendo una fase di instabilità molto accentuata che ha portato ad un pesante ritracciamento del Bitcoin verso la fine di maggio, successivamente al nuovo (ennesimo) annuncio da parte della Cina di voler vietare sul suo territorio il trading e il mining di tutti i cripto asset.
La batosta cinese è arrivata in un periodo in cui il mercato delle cripto era già stato messo a dura prova dalla sempre più concreta possibilità di una forte tassazione sulle plusvalenze negli Stati Uniti da parte dell’amministrazione Biden, precedute da ulteriori minacce di divieto nei confronti delle cripto portate dall’India. Insomma, non si tratta di un periodo particolarmente propizio per le cripto in generale e il fatto che El Salvador abbia di fatto istituzionalizzato il Bitcoin non basta a contrastare in maniera efficace la percezione negativa che molti stati hanno di questi particolari asset.
L’ultima notizia in questo senso ci arriva dalla Tailandiacolomba la Commissione per i titoli e gli scambi ha approvato l’implementazione di una nuova legge locale che istituisce il divieto per gli exchange di offrire servizi e prestazioni legati ad alcune particolari categorie di cripto e strumenti della blockchain. In particolare sono stati messi al bando:
- gli NFT (guardate il nostro video per saperne di più)
- gettone meme (come Dogecoin, Shiba, ecc)
- tifoso gettone (quelli legati alla fama di particolare influencer)
- le monete digitali utilizzate per transazioni nella blockchain che vengono rilasciati da exchange o privati (quindi token come BNB, FTT, UNI, ecc.)
Oltre a ciò, gli scambi che i democratici i Tailandia devono accertarsi che eventuali token trattati sulla piattaforma rispondano alle nuove regole, altrimenti devono procedere alla loro rimozione. Insomma, tempi duri per i trader tailandesi ma non solo, dal momento che questo è solo l’ultimo segnale di un sentimento negativo da parte di molti governi nei confronti del mondo delle criptovalute.